Tra i primi post pubblicati sul blog c’era questo di Barbara (qui il link), in cui raccontava di una sua involontaria, quanto felicissima, scoperta. Si trattava dell’HELLER GARDEN di Gardone Riviera (BS): un bellissimo ed originale giardino botanico che, oltre ad ospitare tantissime specie di piante e fiori,  ha al suo interno anche tantissime opere d’arte.

Dalle sue foto e dal suo racconto è nato in me il desiderio e la voglia di vederlo al più presto e quindi…

Dopo ‘solo’ 3 anni, qualche giorno fa, siamo finalmente riuscite a visitarlo io e Barbara insieme 😀

E le mie aspettative non sono state assolutamente deluse! Ho passato tutta la giornata a fare foto (come al solito!) e a guardarmi in giro meravigliata come una bambina. Fermandomi ad ogni passo per ammirare un fiore, oppure un piccolo laghetto troppo bello per essere vero (tanto bello da sembrare un quadro di Monet!). Ammirando statue di divinità indiane e mostri nascosti in mezzo ad una vegetazione verde e lussureggiante, fra voli di libellule e farfalle.

Una vera esperienza che ha coinvolto tutti i miei sensi, una giornata bellissima e speciale.

Eccomi felice come una bambina in mezzo a tanta bellezza!

Innanzitutto un po’ di storia.

Il Giardino botanico Fondazione Heller (questo il nome completo) è un suntuoso giardino botanico che si trova a Gardone Riviera, sulla sponda lombarda del Lago di Garda. Nato inizialmente come Giardino Hruska, secondo il nome del medico cecoslovacco che lo ha progettato all’inizio del 1900.

Dal 1989 è diventato di proprietà della Fondazione Heller (dell’artista multimediale austriaco Andre Heller), che non solo l’ha riportato al suo originale splendore, ma l’ha arrichito trasformandolo in un museo a cielo aperto, ricco di opere d’arte e installazioni di tantissimi artisti provenienti da tutto il mondo.

Si sviluppa su di un’area di circa 15.000 mq e può vantare più di 3000 specie di piante diverse, suddivise nel giardino in aeree tematiche che diventano quasi dei piccoli ecosistemi: troviamo infatti la zona che ricrea una vera e propria vallata alpina (con dei massi alti fino a 13 metri che riproduco le Tre cime di Lavaredo), circondate dalla flora tipica di quelle zone. Troviamo una zona dedicata all’Asia, con un meraviglioso canneto, giardini zen con giochi d’acqua e piccole cascate, con piccoli angoli in cui si è invitati a sedersi per poter godere e apprezzare fino in fondo la bellezza e la pace che regna all’interno del giardino. Oppure nella meravigliosa serra che ospita innumerevoli specie di cactacee e piante grasse.

Tutt’intorno troviamo diversi stagni/laghi, interamente ricoperti da bellissime ninfee e fior di loto, abitati da incredibili carpe Koi e trote.

Gli amanti della NATURA non resteranno quindi delusi perchè potranno passare veramente ore intere a riconoscere ed identificare tutte le meravigliose specie disseminate lungo il giardino, in un percorso libero (non c’è un ordine prestabilito da seguire per visitare il giardino). Gli amanti dell’ARTE, allo stesso modo, non resteranno delusi perchè davanti ai loro occhi, spesso anche volutamente un po’ nascoste, troveranno delle opere d’arte splendide ad aspettarli.

L’unione di questi due elementi, arte e natura, secondo me in equilibrio perfetto, regalano davvero al visitatore una esperienza unica ed indimenticabile.

Tra le cose che potrete ammirare trovate il biglietto d’ingresso ad esempio (come altre due opere presenti nel giardino), disegnato espressamente da Keith Haring, trovate una statua di Mirò inconfondibile, una statua di bronzo di Rodin che si affaccia su uno dei laghetti di ninfee, delle piramidi di Roy Lichtenstein (re della pop art americana), più opere dello stesso Heller ovviamente (come il bellissimo cancello di ferro all’ingresso o i due demoni sputa acqua che si trovano ad un certo punto del percorso).

Una delle due opere di Keith Haring presenti

Le Piramidi di Roy Lichtenstein

Non voglio però svelarvi tutto, per lasciare anche a voi il piacere della sopresa e della scoperta nel momento della visita. Un particolare colpo di fulmine mio e di Barbara, ad esempio,  sono state le opere di un artista locale, Mariano Fuga (un nome che per noi era già una garanzia 😀 ), che realizza bellissime piccole sculture e installazioni in ceramica che si trovano in tantissimi punti del giardino. Abbiamo anche scoperto che il suo laboratorio/atelier è aperto al pubblico e prima o poi andremo di sicuro a visitarlo.

I TUFFATORI di Mariano Fuga

 

E ora un po’ di INFORMAZIONI PRATICHE:

  • COME ARRIVARE: Il Giardino si trova a Gardone Riviera (BS), in via Roma 2 (ecco il link per arrivarci). In zona trovate molti parcheggi (la maggior parte a pagamento)
  • Il BIGLIETTO d’ingresso costa 11 € per gli adulti. Il Giardino è aperto dalle ore 9 alle 19, tutti i giorni, da Marzo ad Ottobre.
  • La DURATA della visita è di circa 2 ore. Non essendoci un percorso predefinito, tutto dipende dalla vostra voglia di soffermarvi ad ammirare le varie opere e piante, di fotografare, di fermarvi a meditare o di bervi un’ottima birra al piccolo chioschetto nei pressi della serra. Dipende dalla vostra voglia di meravigliarvi e di perdervi un po’ in questo piccolo giardino fatato. Se volete fare una gita di un giorno intero, il Lago e la zona offrono di sicuro tantissime altre cose da fare. Noi vi suggeriamo ad esempio di unire anche una visita al vicinissimo  VITTORIALE, la casa museo di D’annunzio, che si trova proprio a Gardone Riviera (se volete qualche info in più, ne avevamo parlato in post qui).
  • Vi rimandiamo al sito della fondazione per tutte le altre informazioni sul giardino e sul suo fondatore www.hellergarden.it

 

Insomma, spero di avervi incuriosito…ma non fate come me! Non aspettate 3 anni per andarlo a visitare: avete ancora tempo fino a fine Ottobre!

E coi colori dell’autunno il giardino deve essere davvero uno spettacolo!

Se lo farete, ricordatevi magari passate di qui per raccontarci come è andata! 😉

 

 

 

 

 

P.S.: In questo ultimo periodo ho visitato ben 3 giardini, diversi per aspetto e concetto, ma con tratti e ‘spirito magico e mostruoso’ in comune. Diciamo che con questo post inauguro un ‘trittico’ sui giardini 😉 e che questo è solo il primo della serie.