Mese: Luglio 2015 (Pagina 2 di 2)

Quattro passi per Milano

Sono nata a Milano e ci ho vissuto fino all’inizio delle scuole superiori.

Ci sono tornata per studio, per lavoro, per amore e per divertimento (ogni scusa era buona) e ci ho vissuto ancora un po’.

Spesso ci torno e, ogni volta, mi sorprendo a chiedermi a come sarebbe ora la mia vita se a Milano fossi rimasta. Chi sarei adesso se ai numerosi bivi esistenziali avessi scelto l’altra alternativa?
Cosa farei ora se, ad esempio, avessi accettato quel lavoro in pieno centro comodo con i mezzi e in linea con le mie aspirazioni?

Mi hanno detto che non ci devo più pensare, che devo lasciar andare.

Quando vado a Milano spesso mi incontro con Roberta e con lei mi ritrovo sempre a camminare per km e km guardandoci in giro e scattando foto come fossimo turiste. Più che altro foto sceme e, per i più, prive di senso.

Fotografo il Duomo ogni volta, ogni volta da un’angolazione diversa. Come se avere una foto in più del Duomo in archivio accorciasse le distanze e curasse le ferite ancora aperte.

Roberta mi distrae dai pensieri negativi e riporta la concentrazione sul presente.

All’improvviso vede un negozio che “Qui voglio entrare, eh!”, stanca dei miei qui no e qui nemmeno, detti senza pensarci (ma lei mi prende sempre sul serio).

Entriamo. Vabbé in fondo ci sono i saldi, vuoi mai che trovo qualcosa. Guardo ma non vedo. Roberta tocca tutto, è eccitata come una bambina al luna park.

La mia attenzione si risveglia solo di fronte ad un cartello…ma questi cosa scontano???

Sorrido, sorridiamo, ricominciamo a camminare sempre dritto fino in Porta Ticinese.
Alzo lo sguardo e penso che la frase della foto qualcuno l’abbia scritta per me. O forse siamo tutti nella stessa barca. Sono stata fine…ho scritto barca.

Incontriamo lumache giganti lungo il percorso a ricordarci che il nostro passo è lento e il tempo scorre: è ora di pranzo.

Quale posto migliore per un pranzetto fra Amiche se non il Naviglio?

Combattiamo il caldo con una buonissima birra ghiacciata…

…e chiudiamo il pranzo leggero con una soffice torta di mele (sembrava fatta veramente dalla nonna e ho anche pensato di cercarla in cucina per chiederle la ricetta) e uno strepitoso muffin al cioccolato e zenzero. Come da nostra tradizione dividiamo il dolce bottino a metà e assaggiamo entrambi.

Ci rimettiamo a camminare sognando di smaltire quanto appena mangiato. In tutto abbiamo fatto 10 km, misurati da Roberta con la app.

Lei ha una app per tutto. Tutto! Non scherzo.

Io invece le app non le uso, non ho confidenza.

Lei è moderna, io no e questa foto la dice lunga…io sono vintage.

 

Voglia di leggerezza…

E’ passato velocemente più di un anno dall’apertura del blog e quello appena trascorso è stato il mio secondo compleanno ‘festeggiato’ qui.
L’anno scorso era anche un compleanno importante (i mitici 40!), uno di quei ‘numeri’ che di solito fanno paura e che si aspettano con ansia e che invece, sinceramente, non mi aveva particolarmente scombussolato.
Avevo scritto anche un post a riguardo (qui potete trovare il link), e avevo fatto una serie di riflessioni un po’ confuse e caotiche su come mi sentivo in quel periodo, su cosa mi aspettavo per il mio futuro ecc.
Non un bilancio, ma semplicemente mi ero fermata un attimo a riflettere su come ‘stava andando’ la mia vita fino a quel momento lì.
L’altro giorno per curiosità sono andata a rileggere cosa avevo scritto e questo mi ha portato a pensare in particolare a come è andato questo ultimo anno e soprattutto a come ho trascorso quest’anno il mio compleanno. 
Ho pensato che è stato un anno lungo e intenso e che tutto quello che ho desiderato è stato di soddisfare un bisogno e una voglia di leggerezza e spensieratezza.
E il modo in cui ho festeggiato questo mio ultimo compleanno ne è la prova lampante.
Cosa ho fatto?
In una caldissima domenica di giugno mi sono alzata alle 6 (mentre spegnevo la sveglia mi chiedevo: ‘ma chi me l’ha fatto fare?’), ho indossato i vestiti e le scarpette da running e sono partita alla volta di un paesino in provincia di Milano. Mi sono incontrata con la mia socia Barbara e insieme siamo andate a correre ad una manifestazione podistica di beneficienza, la Run for Children a Cesate.
Lo so che di solito i racconti sulle mie disavventure da runner wannabe li posto su Matte in fuga, ma questa volta non vi parlo della corsa in sè, ma di tutto quello che c’è stato attorno. 
E per farlo, più che servirmi delle parole, voglio lasciare che a parlare siano le immagini. 
(Alcune foto sono già state pubblicate sulla nostra pagina Fb)
Selfie in macchina ancora addormentata, mentre aspettavo Barbara (lo so, non sono capace!)

Con un po’ di cartone ed un cerchietto (e qualche washi tape!) ho realizzato questa coroncina, che in teoria avrei voluto indossare durante la corsa ma, fortunatamente, poi ho rinunciato! Per come ho faticato durante la corsa (vuoi per il caldo, vuoi per la pressione bassa, vuoi per lo scarso allenamento di questo periodo), penso che ad un certo punto avrei lanciato corona e cerchietto in qualche cespuglio!  
Mi spiace non essere riuscita a fare foto durante la corsa, ma le mie condizioni psicofisiche non me l’hanno permesso 😀 Ero troppo impegnata a sudare!  Peccato, perchè il percorso all’interno del Parco delle Groane (MI) era davvero bellissimo e suggestivo. Ho fatto foto all’arrivo con Barbara e Roberta, un’amica che è stato bello rivedere.

Finita la corsa ci siamo trasferite per i ‘festeggiamenti’ in un fantastico bar di periferia. Le candeline sono state un vero tocco di classe! 

Eccomi qui, la festeggiata, in tutto il mio splendore…ahahaha! 😀

Potevamo perdere l’occasione per uno shooting così, totalmente improvvisato, con questi ‘nuovi amici’?

Anche il mio pacco sorpresa era ‘particolare’! Il regalo? Un piccolo segreto…
A pranzo sono proseguiti i festeggiamenti in famiglia: questo è il biglietto dei miei figli 🙂

L’ultimo pezzo di torta che mi sorrideva! L’ho interpreta come un messaggio positivo!
E per ultima ho lasciato proprio la foto che meglio esprime lo spirito della giornata e il senso di leggerezza di cui parlavo prima. E’ una foto scattata dal fotografo di gara pochi metri prima dell’arrivo: uno scatto spontaneo che ci ha subito fatto sorridere. (Non a caso è diventato l’immagine di copertina della nostra pagina Fb!). E’ lo scatto che più riassume la voglia di ridere e scherzare, la voglia di dimenticare per un secondo lo stress e le ansie quotidiane per concedermi attimi di pura e necessaria leggerezza, per concedermi capelli al vento e risate sciocche, foto inutili e chiacchere, canzoni stonate in macchina…
Per concedermi di essere davvero una Mamma in fuga!
  
(Grazie a Barbara la cui sana dose di pazzia permette di farsi trascinare in certe sciocche e fantastiche avventure insieme a me! 🙂 Grazie davvero!).
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