Autore: mammeinfuga (Pagina 32 di 58)

Missione compiuta!

C’è quella domenica mattina che ti svegli e proponi con tono allegro alla tua famigliola:

“Andiamo a fare un giro?”

“Dove?????????????????” rispondono loro in coro con tono tra lo spaventato, il preoccupato e l’arrabbiato.

In quel preciso istante ti penti immediatamente di aver fatto quella proposta e ti domandi per quale motivo non sei già uscita da sola.

Ma no, tu sei masochista e rilanci.

“Andiamo al Sealife!” esclami con il tono di chi ha trovato l’idea del secolo che porterà la pace nel mondo.

“Nooooooo” coro all’unisono dei due nani al quale si aggrega il papà. Ma è muro contro muro.

Dopo un dibattito infinito, lite di rito, trattative varie si esce tutti insieme: direzione Sealife, l’acquario di Gardaland.

Mamma 1 – Famigliola 0

In auto l’unica allegra sei tu, gli altri sognano di essere già di ritorno per la partita di calcio della squadra del cuore (ma andrebbe bene anche l’ultima in classifica), il Gran Premio di Formula 1, il telefilm preferito, piuttosto che niente i compiti. Alle due vogliono essere a casa.

Ma tu lo sai, tra poco si ricrederanno.

Lo sai che i tuoi figli non sono più bambini, ma sai anche che mettere il naso fuori di casa per vedere il mondo fa bene a tutte le età.  E’ solo questione di trovare un compromesso. Una “questione” molto faticosa, ma dai risultati incredibili.

Infatti non ci mettono molto ad appassionarsi al racconto dell’animatrice che accompagna il pasto dei pesci e degli squali. Ascoltano, partecipano al gioco, hanno sempre la mano alzata per rispondere alle domande, stanno in gruppo.

Si sono dimenticati di essere arrabbiati.

Passano oltre un’ora alla vasca aperta ad accarezzare le razze, simpaticissime, burlone e giocherellone. I bambini più piccoli qui non si temano nemmeno, sicuramente loro a 12 e 13 anni sono maggiormente in grado di apprezzare con consapevolezza.

Tra le altre cose mi diverto un mondo anch’io che di anni ne ho giusto qualcuno in più.

 

(Ma come fai a non innamorarti?)

 

In un’atmosfera magica fra pesci di ogni specie, squali, meduse e razze, lontani da I-Phone, I-Pad e I-Pod il tempo passa senza che se ne accorgano.

Approfitti della tregua e proponi una pizza in agriturismo, hanno fame e accettano.

Ci aggiungi quattro salti all’aria aperta

e il gioco è fatto!

I due pre adolescenti si sono divertiti, parola loro!

Missione compiuta!

 

Il Brunch e la creatività

Domenica 22 marzo ho partecipato ed organizzato insieme alla mia amica Anna (creatrice dietro il blog Nigutindor, se non la conoscete potete sbirciare qui un po’ delle sue creazioni) la terza edizione del Brunch Market.

Cos’è il Brunch Market? E’ un piccolo market di creatori handmade e indipendenti che mettono in esposizione e in vendita i loro oggetti durante il brunch nel locale milanese Impronta Birraia.
La formula è molto semplice: chi decide di trascorrere qui la sua domenica può godersi una giornata diversa dalle solite, gustandosi un ottimo brunch accompagnato da birre artigianali, fare un giro (e magari anche un po’ di shopping!) tra le creazioni esposte e, se ha figli, allentare anche un po’ la presa e rilassarsi perchè all’interno del locale c’è anche l’animazione per i più piccoli.
Insomma una formula che oserei quasi dire perfetta per accontentare tutta la famiglia.
Da quando abbiamo iniziato ha sempre avuto una ottima risposta, sia di pubblico che di creativi che desideravano partecipare, ma questa ultima edizione è stata davvero un successo.
E non parlo solo in termini di persone partecipanti (il locale era pienissimo!), ma soprattutto per l’atmosfera che si è creata e si respirava.
Questo genere di ‘mercatini’ (anche se suona sempre riduttivo chiamarli così!) sono davvero posti speciali: mettono insieme persone che, animate da una passione particolare, dal desiderio e dalla voglia di fare, si mettono a CREARE. 
E non importa quello che realizzano, dalle borse alla collane, dai pupazzi alle stampe: tutto quello che fanno nasce da un desiderio, da un istinto quasi primitivo di tornare a dare spazio a una parte a volte poco esercitata/utilizzata nella vita di ogni giorno dalla maggior parte di loro. Molto spesso sono persone che fanno lavori totalmenti differenti in quella che, a volte, chiamiamo ‘vita reale’, ma che non sempre rappresenta la nostra parte più vera ed autentica.
Dopotutto quanti di noi fanno lavori o sono casalinghe e fanno cose quotidianamente totalmente diverse da quelle che avremmo in realtà dentro al cuore, da quello che in realtà abbiamo sempre sognato? 
Ecco, creare è una delle fughe per eccellenza.
Quel che rappresenta per me la creatività, intesa anche come fuga, l’ho scritto già anche nel blog (in un vecchio post che potete trovare a questo link). E ieri durante il Brunch Market si respirava davvero un’aria speciale: tra i creatori che esponevano orgogliosi le loro creazioni, tra i curiosi che sbirciavano, chiedevano informazioni, si incuriosivano nello scoprire come certi oggetti vengono realizzati. 
Comprare handmade, anzi comprare ‘fatto a mano’ (che mi piace anche di più!), è più che comprare un singolo oggetto: è comprare in qualche modo la passione e i sogni di chi quell’oggetto l’ha creato.
E, al termine della giornata di ieri, mi sono sentita davvero felice perchè avevamo, io e Anna, dato la possibilità, anche se pur piccola e microscopica, di permettere a chi c’era di mostrare un po’ della sua anima nascosta, della sua vera natura.
Riuscire a guadagnare abbastanza con l’handmade in italia è ancora un traguardo difficile, anche se non impossibile,  e riesce davvero a pochi per ora. 
Quando, da creativo e artigiano, vedi i tuoi progetti apprezzati da altri, che sanno riconoscere il grande lavoro che c’è dietro, il grande impegno, e la creatività, che chiedono notizie e spiegazioni su come sia possibile realizzare un certo tipo di progetto, con quali materiali, con quali tecniche…bhe, penso che questa a volte sia davvero la soddisfazione più grande.
E ieri davvero si respirava un’atmosfera così: persone felici di poter mostrare agli altri le proprie creazioni, persone felici e contente di poterle portare a casa con sè.
Perchè, la uso spesso questa frase di Albert Einstein ma è verissima, soprattutto in casi come questi:
“Creativity is contagious. Pass it on”

P.s.  Se volete restare aggiornati sulle prossime date, seguitemi sulla pagina fb di Brunch Market

Ecco le ragazze del Brunch Market alla fine della giornata 

Nota: Ringrazio Anna – Nigutindor per tutte le foto che usate in questo post.

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