Era tanto che io e Roberta non facevamo una “fuga” insieme.
Da quando vivo in trasferta faccio molta fatica a ritagliare del tempo per me e ad allontanarmi per parecchie ore, perché qui tutto mi ruota intorno.
Ma, finalmente, domenica scorsa siamo riuscite, con la scusa di correre, ad incontrarci anche con altre Amiche alla Stramilano dei 50.000, la gara podistica non competitiva di 10 km.
Incastrare tutto è stato come giocare a Tetris e, come al solito, tutto è andato storto. Ma questa volta non ho mollato e, in tenuta da runner, sono salita sul treno direzione Milano.
Dopo una notte completamente insonne e il cambio dell’ora a peggiorare la situazione non credo di essere stata una compagna di avventure ideale, ma c’ero.
C’ero e mi sono goduta attimo per attimo di quei 10 km sotto al sole fatti in relax chiacchierando e ridendo.
Tanta la gioia per essere lì e, allo stesso tempo, tanta la malinconia per la mia bella vecchia Milano.
Quella di quando sono nata, di quando ero bambina e poi ragazza, quella del primo Amore.
Quella di quando ormai donna passavo dalla giornata in ufficio alla serata nei locali, in tacchi spillo.
Quella di quando in versione mamma di due nani scappavo dallo stesso ufficio in direzione casa o asilo per un attacco d’asma di uno dei due.
Quella che ho lasciato qualche tempo fa.
Io, nel frattempo, sono cambiata tanto.
Lei, mi pare, no.