Autore: mammeinfuga (Pagina 22 di 58)

Voglia di leggerezza…

E’ passato velocemente più di un anno dall’apertura del blog e quello appena trascorso è stato il mio secondo compleanno ‘festeggiato’ qui.
L’anno scorso era anche un compleanno importante (i mitici 40!), uno di quei ‘numeri’ che di solito fanno paura e che si aspettano con ansia e che invece, sinceramente, non mi aveva particolarmente scombussolato.
Avevo scritto anche un post a riguardo (qui potete trovare il link), e avevo fatto una serie di riflessioni un po’ confuse e caotiche su come mi sentivo in quel periodo, su cosa mi aspettavo per il mio futuro ecc.
Non un bilancio, ma semplicemente mi ero fermata un attimo a riflettere su come ‘stava andando’ la mia vita fino a quel momento lì.
L’altro giorno per curiosità sono andata a rileggere cosa avevo scritto e questo mi ha portato a pensare in particolare a come è andato questo ultimo anno e soprattutto a come ho trascorso quest’anno il mio compleanno. 
Ho pensato che è stato un anno lungo e intenso e che tutto quello che ho desiderato è stato di soddisfare un bisogno e una voglia di leggerezza e spensieratezza.
E il modo in cui ho festeggiato questo mio ultimo compleanno ne è la prova lampante.
Cosa ho fatto?
In una caldissima domenica di giugno mi sono alzata alle 6 (mentre spegnevo la sveglia mi chiedevo: ‘ma chi me l’ha fatto fare?’), ho indossato i vestiti e le scarpette da running e sono partita alla volta di un paesino in provincia di Milano. Mi sono incontrata con la mia socia Barbara e insieme siamo andate a correre ad una manifestazione podistica di beneficienza, la Run for Children a Cesate.
Lo so che di solito i racconti sulle mie disavventure da runner wannabe li posto su Matte in fuga, ma questa volta non vi parlo della corsa in sè, ma di tutto quello che c’è stato attorno. 
E per farlo, più che servirmi delle parole, voglio lasciare che a parlare siano le immagini. 
(Alcune foto sono già state pubblicate sulla nostra pagina Fb)
Selfie in macchina ancora addormentata, mentre aspettavo Barbara (lo so, non sono capace!)

Con un po’ di cartone ed un cerchietto (e qualche washi tape!) ho realizzato questa coroncina, che in teoria avrei voluto indossare durante la corsa ma, fortunatamente, poi ho rinunciato! Per come ho faticato durante la corsa (vuoi per il caldo, vuoi per la pressione bassa, vuoi per lo scarso allenamento di questo periodo), penso che ad un certo punto avrei lanciato corona e cerchietto in qualche cespuglio!  
Mi spiace non essere riuscita a fare foto durante la corsa, ma le mie condizioni psicofisiche non me l’hanno permesso 😀 Ero troppo impegnata a sudare!  Peccato, perchè il percorso all’interno del Parco delle Groane (MI) era davvero bellissimo e suggestivo. Ho fatto foto all’arrivo con Barbara e Roberta, un’amica che è stato bello rivedere.

Finita la corsa ci siamo trasferite per i ‘festeggiamenti’ in un fantastico bar di periferia. Le candeline sono state un vero tocco di classe! 

Eccomi qui, la festeggiata, in tutto il mio splendore…ahahaha! 😀

Potevamo perdere l’occasione per uno shooting così, totalmente improvvisato, con questi ‘nuovi amici’?

Anche il mio pacco sorpresa era ‘particolare’! Il regalo? Un piccolo segreto…
A pranzo sono proseguiti i festeggiamenti in famiglia: questo è il biglietto dei miei figli 🙂

L’ultimo pezzo di torta che mi sorrideva! L’ho interpreta come un messaggio positivo!
E per ultima ho lasciato proprio la foto che meglio esprime lo spirito della giornata e il senso di leggerezza di cui parlavo prima. E’ una foto scattata dal fotografo di gara pochi metri prima dell’arrivo: uno scatto spontaneo che ci ha subito fatto sorridere. (Non a caso è diventato l’immagine di copertina della nostra pagina Fb!). E’ lo scatto che più riassume la voglia di ridere e scherzare, la voglia di dimenticare per un secondo lo stress e le ansie quotidiane per concedermi attimi di pura e necessaria leggerezza, per concedermi capelli al vento e risate sciocche, foto inutili e chiacchere, canzoni stonate in macchina…
Per concedermi di essere davvero una Mamma in fuga!
  
(Grazie a Barbara la cui sana dose di pazzia permette di farsi trascinare in certe sciocche e fantastiche avventure insieme a me! 🙂 Grazie davvero!).

Buone vacanze mio piccolo grande super eroe!

Sembra ieri, invece è già passato un anno.
Cercavamo la scuola presso la quale trasferire te e tuo fratello e, per caso, abbiamo visto dietro ad una vetrata un ragazzo impegnato nel suo esame di terza media seduto di fronte ad una commissione.
Ci era parsa una cosa spaventosa, ma lontana.
Invece un anno è volato, e l’altro ieri dietro ad una vetrata seduto di fronte ad una commissione c’eri tu. Lo so perché ho sbirciato.
Io ero fuori, un po’ camminavo un po’ stavo su una panchina. Mi scappava forte la pipì.
Ti ho accompagnato io a sostenere il tuo orale. In un’altra vita saresti andato ad affrontare sia gli scritti che l’orale a piedi. Scuola-casa cinque minuti a dire tanto, in compagnia dei tuoi amici.
In questa no, ti ho dovuto accompagnare in macchina e ti ho dovuto aspettare a lungo, perché in questo momento le cose stanno così.
La mattina siamo usciti presto e abbiamo portato tuo fratello al Grest. Ti guardava preoccupato come tu guardavi quel ragazzo dietro alla vetrata. Tra un anno tocca a lui e un anno passa in fretta.
Ti ho portato in quella pasticceria in riva al lago dove gli uccellini vengono vicini vicini a mangiare il croissant in compagnia. In questa vita gli uccellini non hanno paura.
Quella notte non abbiamo dormito. Ad un certo punto sei venuto nel lettone con i tuoi 14 anni e il 43 di piede. Ti ho abbracciato senza pudore, se sei venuto lì e perché ancora hai bisogno di un mio abbraccio. Siamo rimasti così fino al mattino. Tu che stai diventando grande  e io…anche.
Hai rischiato di doverli rimandare questi esami. Due giorni prima dall’inizio degli scritti ti sei svegliato con la febbre, il mal di gola e la ghiandole gonfie. Abbiamo saputo che una tua amica aveva la varicella e tu la varicella non l’hai mai fatta. Ci siamo svegliati per cinque mattine controllando se avevi le macchie. Non sono mai arrivate e la febbre se ne è andata.
Hai rischiato più volte di arrivare in ritardo a questi esami. Ho bucato una gomma, da quando ho la patente non mi era mai successo. Una mattina è anche saltata la corrente e il cancello elettrico non si apriva, naturalmente non abbiamo le chiavi. Non racconterò come abbiamo fatto ad uscire.
Invece sei arrivato in fondo. Cinque giorni di scritti e l’orale.
Mentre io imprecavo e cercavo soluzioni e sbattevo la testa contro il muro tu non ti sei mai scomposto.
L’altro ieri sei sceso dalla macchina con la tua borsa porta computer serio e teso, ma pronto per affrontare il tuo primo esame ufficiale. Dico ufficiale perché esami la vita te ne ha fatti superare tanti. E tu li hai tutti brillantemente superati.
Anche questo.
Congratulazioni mio piccolo grande super eroe, ora goditi le vacanze.
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