Ci sono romanzi che non trovi in cima alle classifiche dei libri più venduti, ma che riescono ad arrivare dritto al cuore. Alcuni libri non hanno copertine d’effetto, studi di marketing, eserciti di professionisti che si adoperano per il lancio e la diffusione, ma se decidi di perderti in pagine arrivate a te per strani casi del destino ne resti affascinato.

Mi è capitato di recente con “Il senso di colpa” di Antonella Levato.

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Il romanzo racconta quattro generazioni di donne a partire dagli anni Trenta del ‘900 fino ad arrivare a noi, raccontandone le vite non facili, gli errori, i tentavi di rinascita, le passioni, gli amori, il sentimento materno con una crudezza semplice, ma efficace. Quattro generazioni di Mamme in fuga, in fondo.

Il racconto parte da un paese sperduto della Calabria per arrivare fino a Milano e le descrizioni dei luoghi sono fatte in un modo assolutamente perfetto. La scelta azzeccata delle parole e la composizione delle frasi riesce, nonostante la brevità del romanzo, a trasportare il lettore nei luoghi delle vicende e a rendere i personaggi quasi reali.

Ho conosciuto Antonella quest’anno alla Color Run di Milano e sono rimasta colpita dalla sua simpatia e dalla sua voglia di mettersi in gioco, ma non ho sospettato minimamente che dietro a tanta spensieratezza si nascondesse una donna così intensa e così capace di raccontare emozioni forti, a tratti molto tristi. L’autrice di questo romanzo è una vera forza della natura dalle mille sfumature…di rosa (lo so che odi il rosa Antonella, perdonami).

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