L’estate scorsa, io e la mia famiglia, abbiamo fatto un breve tour delle Cinque Terre (qui). Nel corso della permanenza abbiamo avuto la fortuna e il piacere di ascoltare la voce di persone del luogo che ci hanno consigliato di visitare angoli poco turistici all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ma meravigliosi. Così lo scorso week end siamo tornati.
Io e Lui, senza figli, armati solo di una spudorata voglia di un tempo tutto nostro e una valigia con quattro stracci buttati a caso.
Meta: Monesteroli, località Tramonti.
Abbiamo lasciato la macchina in zona Telegrafo sopra a Biassa e siamo partiti a piedi lungo il sentiero 4 B immerso nel verde, all’inizio del quale vi è un punto di ristoro poi più nulla.
Dopo all’incirca un’ora di camminata ai nostri occhi si presenta un’infinita distesa azzurra e, all’improvviso, la famosa scala. Ne abbiamo sentito parlare così tanto e abbiamo visto così tante foto che ci sembra di esserci già stati. “La scala grande” è un monumento alla fatica dell’uomo nello scosceso territorio di Tramonti. Un ripido percorso su un costone affilato sino alle ultime cantine del caratteristico nucleo contadino. Più di mille scalini che portano in paradiso. L’unico modo per arrivare a Monestoroli è proprio scendere da quella scala, oppure via mare.
Pausa al ristoro alla fine della camminata con pane, acciughe e birra rossa.
Questa sono io, senza trucco e senza filtri (scusate) dopo la camminata, il panino e la birra, stesa al sole in assoluto relax.
Per fare questa camminata occorrono gambe e fiato, scarpe adeguata e scorta di acqua. La scalinata può dare vertigini e i cellulari non prendono sempre lungo il percorso. Detto ciò, ne vale assolutamente la pena.
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